Siamo a quota sessantotto. Da settembre a fine febbraio, mia figlia Giulia, otto anni, ha letto per scuola sessantotto libri. Non sto scherzando, perché a un certo punto le ho dato un quadernino e le ho detto di segnare i titoli man mano che li finiva. Ad oggi son sessantotto.
E non lo dico per vantarmi o ostentare doti particolari. Piuttosto, per cercare di tranquillizzarmi. Chi mi conosce sa infatti che la scuola “attiva” di Giulia, scelta più per mancanza di opzioni che altro, mi provoca uno stato perenne e strisciante di ansia, quando non di panico allo stato puro. (…)