in Vivere altrove

Domenica sera, in Francia

Domenica sera. Su quasi tutti i canali televisivi si commentano i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali. Gli spogli andranno avanti tutta la notte.

Seguo le elezioni in Francia con l’apprensione svogliata di chi attende un esito che non è nelle sue mani. Europa sì, Europa no, reddito di cittadinanza, settimana di 39 ore, uniformi a scuola, via dall’euro.

Quando Emmanuel Macron è dato al 23,9% e Marine Le Pen a 21,7% cambio canale.

Mi ritrovo catapultata nella profonda campagna francese dove faccio la conoscenza di Christophe, che si è costruito da solo una casa da duecento metri quadri ad energia positiva, cioè in grado di produrre elettricità e riscaldamento. Christophe non è un uomo delle caverne. Ha la televisione, il computer, il cellulare e la macchina (oltre a una moglie e quattro figli adolescenti). Un giorno si è svegliato e ha deciso di ricostruire a poco a poco la sua autosufficienza, alimentare ed energetica. Adesso non paga praticamente più bollette. Tosto ’sto Christophe, mi dico.

Su Facebook Mélenchon fa appello alla prudenza.

Gregory invece di mestiere insegna come costruire serre idroponiche, dal greco “hydro” (acqua) e “ponos” (lavoro), in cui frutta e verdura crescono non nella terra, ma tra biglie di argilla innaffiate con acqua proveniente da due bacini in cui sguazzano carpe e trote, i cui escrementi apportano alle piante tutti gli elementi indispensabili alla normale nutrizione minerale. Le biglie filtrano l’acqua, le piante assorbono i nutrimenti, e l’acqua ritorna alle carpe e alle trote, in un circolo virtuoso. Anche questo Grégory ne sa una più del diavolo, penso.

LCP commenta il record di astensionismo storico registratosi in Guyana (65%).

E’ il momento di Michel che è riuscito a organizzare il suo villaggio a Béganne, in Bretagna, ed ha creato il primo parco eolico cittadino, capace di produrre 20 400 megawatt all’ora, ovvero l’equivalente del consumo elettrico di 8000 famiglie per un anno (riscaldamento escluso).

Il documentario “Econome sweet home” finisce. Poco prima di spegnere la televisione, Marine Le Pen incita i suoi militanti alla vittoria del secondo turno.

Pubblicato su La Stampa il 28/4/2017.

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