in Vivere altrove

Vedere l’effetto che fa

Pausa pranzo. Ospedale di Ginevra, reparto «Grandi Viaggiatori». Entro, prendo il numero, come in macelleria, compilo un breve questionario e aspetto. Tra qualche giorno salirò su un aereo, su un altro aereo e su un altro aereo ancora, e atterrerò in una sperduta provincia africana del nord del Mozambico. Il passaggio al reparto «Grandi Viaggiatori» è d’uopo. La dottoressa mi riceve dopo breve. Stabilita destinazione, ragione e durata del soggiorno mi guarda e mi chiede il libretto delle vaccinazioni. In Svizzera esiste questa specie di passaporto sanitario, piccolo, giallo, con il logo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in prima pagina. Sul mio ho pinzato un foglietto che riporta i vaccini fatti in Italia da bambina.

“Dunque”, mi fa la dottoressa facendo spazio sulla scrivania. “Lei va qui”, e indica con il dito il Mozambico su una carta: il paese appare blu, verde, rosa, giallo, viola, marrone, arancione… Un colore per ogni malattia endemica. (…)

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