in Vivere altrove

A Natale ho svuotato una soffitta

A Natale ho svuotato una soffitta. O meglio. Ho cercato. Una soffitta, va precisato, al quarto piano senza ascensore. Piena. Zeppa.

C’erano vecchie scarpe, maglie e pantaloni, maschere e pinne, un amplificatore, scatoloni di libri di fisica, di storia, di fumetti, di vinili e musicassette (!). C’erano un tappeto, una tenda e un fornellino da campeggio arrugginito, un planisfero, le mie scarpe da punta e svariate bottigliette di genepì. Un intero servizio per la bagna cauda, l’opera di un artista in metallo e cemento e il giradischi di mio padre.

Per non dire del basso elettrico e dei travestimenti vari (mio marito ha fatto lo scout… ) e del corredo della nonna.

Insomma pezzi di una vita chiusa a chiave a doppia mandata oltre quindici anni fa.

Quindici sacchi di cose da regalare e tre giorni di lavoro dopo, non restava che disfarsi dei rifiuti. Almeno io li consideravo tali. Ingenua. In effetti si tratta di “indifferenziata”.

Cerco maldestramente di fare del sarcasmo, ma dovrei limitarmi a esprimere solo ammirazione, scusate. Il punto è che malgrado gli infiniti problemi logistico-morali legati ai sacchi di spazzatura non differenziabili e dunque in-smaltibili, ho realizzato una cosa a cui – per colpevole distrazione – non avevo fatto caso. Ovvero che Torino in fatto di raccolta differenziata è avanti (e anni luce!) rispetto allo sperduto paesino della campagna francese dove risiedo.

Sì, qui ci sono i lombricai e le cassette per fare il compost, ma Torino ha messo su un sistema virtuoso che non avrei pensato. Fatta qualche rapida ricerca scopro che l’Italia è prima in Europa e ricicla 76,9% dei suoi rifiuti. Più della Francia, della Germania, e molto più della media Ue, che si ferma al 37%. Vero, in Nord Europa bruciano metà della spazzatura nei termovalorizzatori per produrre energia. E in Italia la parola termovalorizzatore è ancora considerata un insulto. Però resta il fatto che ciò che ho visto mi è piaciuto e allora celebriamolo, che l’anno è appena iniziato e lo spumante è ancora in fresco.

Pubblicato su La Stampa il

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