Hai, da poco, iniziato a scrivere una storia. “Una storia paurosa e di avventura” hai precisato quando ti ho chiesto cosa stavi facendo, senza concedermi nessun altro particolare. Per giorni me l’hai tenuta nascosta, vietandomi anche solo di posare lo sguardo sui foglietti gialli sui quali, concentratissima, scrivevi e cancellavi, cancellavi e scrivevi, indefessa, cocciuta e ispirata. Solo ora che hai deciso di trascrivere la tua storia “in bella” su un’agenda che ti ho regalato, mi hai permesso di leggerla. È una storia, con dentro una storia. Ci sono un bambino e un nonno, ci sono un tempo presente e un tempo passato che si mescolano, e c’è, ovviamente, un drago rosso. Questo drago rosso ha un fratello, o forse un amico, rosso come lui. Si chiamano Org e Arg, se ho letto bene. (…)